Approfondimenti

PsicofarmaciPsichiatria, psicofarmaci e pregiudizi

Gli psicofarmaci tra miti e realtà

Scoperti casualmente negli anni '50, gli psicofarmaci hanno rivoluzionato per sempre il modo in cui ci si approccia alla salute mentale consentendo la cura di milioni di persone, una migliore comprensione dei processi che sono alla base della sofferenza psichica e hanno contribuito in molti Paesi del mondo al raggiungimento del traguardo della chiusura dei manicomi.

Insieme alla scienza psicoanalitica, gli psicofarmaci hanno offerto la sicurezza scientifica che il disagio psichico si può e si deve curare liberando la persona e consentendo un netto miglioramento della qualità della vita del paziente. Nel 2010 il 15% degli italiani hanno dichiarato di aver fatto uso di psicofarmaci nel corso della loro vita (fonte Eurispes).

Tuttavia ancora oggi gli psicofarmaci sono oggetto di pregiudizi radicati che spesso allontanano il momento della cura con effetti nefasti per i pazienti. Di seguito i quattro preconcetti più comuni sui farmaci utilizzati in psichiatria.

1 Il pregiudizio della durata ("se incomincio a prendere psicofarmaci dovrò continuare per sempre")

Sebbene la durata dipenda dalla gravità del disturbo e vari da persona a persona, nella stragrande maggioranza dei casi la terapia farmacologica ha una durata di alcuni mesi dopo i quali i farmaci vengono abbandonati, sempre sotto controllo medico. In una minoranza di casi, non diversamente da altre malattie comuni, è necessaria una cura di mantenimento di lungo periodo per star bene.

2 Il pregiudizio della volontà ("dipende solo da me, posso guarire con la forza della mia volontà")

Gli psicofarmaci sono impiegati per alleviare sintomi che non sono diversamente gestibili dalla persona e che ne condizionano la normale vita sociale e lavorativa. Un rinvio del trattamento farebbe anzi peggiorare la condizione.

3 Il pregiudizio della dipendenza ("gli psicofarmaci sono come la droga")

In realtà la dipendenza da psicofarmaci è accertata solo per una categoria ristretta di psicofarmaci che eliminano i sintomi senza curare e che vanno assunti per un periodo limitato di tempo e sotto stretto controllo medico.

4 Il pregiudizio della perdita della "coscienza di sè" ("gli psicofarmaci incideranno per sempre sulla mia personalità")

In questo caso è esattamente il contrario. L'obiettivo di qualunque terapia psichiatrica è quello di far tornare ad una pienezza di vita con un pieno recupero di emozioni, comportamenti, pensieri che risultano alterati.

Il centro AlmaUn centro poliambulatoriale specializzato nella diagnosi, nella cura e nella riabilitazione di pazienti affetti da disturbi dell'umore, d'ansia e della condotta alimentare.

Centro ALMA nasce a Taranto nel 1996 come centro poliambulatoriale specializzato nella diagnosi, nella cura e nella riabilitazione di pazienti affetti da disturbi dell'umore, d'ansia e della condotta alimentare.

Successivamente, grazie soprattutto all'esperienza, agli studi e alla ricerca del suo Direttore Sanitario Dott. Nunzio Bucci, il Centro ALMA affronta con speciale interesse e successo il difficile e complesso disturbo bipolare.

Il Centro ALMA si avvale di un'équipe formata da psichiatri e psicologi con una comprovata competenza ed utilizza i più avanzati e moderni strumenti terapeutici. La passione, l'esperienza e la professionalità del gruppo di lavoro rendono il Centro ALMA un centro unico, dove domande difficili possono trovare una risposta.

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